Comunicato
stampa
“Tra
mito e logos” è
il titolo della personale che Mirta De Simoni Lasta ha
proposto al Circolo Culturale Bertolt Brecht di Milano.
La
mostra, curata da Lorenzo Argentino e con testo critico
di Maria Vera Carminati è un corpus di una trentina di
opere realizzate dal 2004 fino alle più recenti del
2006. La
tecnica usata è quella dell’acrilico e del collage su
tela, con qualche effetto di tridimensionalità.
Lo
spazio di queste figure non è una relazione astratta,
ma una res, che rinuncia alla compiutezza
dell’oggettivo per la grandezza allusiva del simbolo,
una realtà soggettiva, carica di tonalità emotive e di
risonanze interiori.
Le figure sono tanto più materiche e incompiute,
quanto più densa e ricca è l’anima che hanno
attraversato per venire alla luce.
Tempo e spazio si raccolgono nel confine della
tela e nel gesto dell’artista.
Un gesto e uno sguardo che li dilatano o li fanno
gravitare attorno a qualche frammento di realtà,
trasfigurato e levigato fino a diventare
essenziale. La
polisemia del segno si spoglia dell’abito comodo
dell’ambiguità e diventa simbolo, un centro di
attrazione, un nucleo in cui le civiltà sedimentano.
La materia partecipa della vita della coscienza e
palpita nei rossi degli sfondi, che sono ad un tempo
sacri ed espressione – tutta umana – di passione.
Una
piccola casa in un paesaggio di neve si appoggia ad una
montagna, che lungo il suo profilo mette in tensione
cielo e senso della terra.
E’ forse la stessa che fa ascoltare il suo
silenzio ad un uomo-volto, su cui la luce rivela il
duplice flusso dei pensieri:
apertura e sguardo esteriore, introspezione e
sguardo interiore. E’
ancora la luce, nitida o rarefatta dei picchi, il luogo
dove umano e divino, impercettibilmente, si toccano.
Dove lo spazio si fa più denso e la tensione
vibrante, nello ziggurat sospeso, mentre la sua materia
scende in gocce a terra, e nella totemica meditazione
delle donne-torri. Ogni
segno ha in se una traccia di assolutezza, come un
destino che marca definitivamente la sua curvatura.
Ma la memoria e la predestinazione sono libere
dalla malattia e dal rischio di saturazione,
perché
la forma è incompleta e vibrante, sulla soglia della
sua rivelazione. La
forma incompiuta è gesto, è divenire.
E così la presenza indicibile dell’oggetto è
anche la sua assenza.
L’arabesco e il ghirigoro, l’oro e il rosso,
il definitivo e l’incompiuto, il solido e
l’instabile, l’io e il mondo, la grazia della
ballerina e la ieraticità della donna archetipo si
incontrano, ma le loro tangenze e i loro confini restano
vivi, irrisolti, come la dialettica tra mito e logos.
Milano,
gennaio 2006
Vera Maria Carminati
Comunicato
stampa
La galleria
Beeldentuin bon ton
di Helmond (Olanda)
riprende l’attività espositiva con la mostra
“ Lente 2006
“ presentando
gli artisti Mirta
De Simoni Lasta con
opere di pittura e lo
scultore olandese Anton
ter Braak.
La mostra sarà inaugurata il 12
marzo alle ore 14.00
(saranno presenti gli artisti) e proseguirà fino
al 17 aprile 2006 con
orario di visita nei giorni di venerdì, sabato e
domenica dalle ore 12.00
alle 17.00
(chiuso la domenica di Pasqua).
Per ulteriori informazioni
contattare:
Mirta De Simoni
Lasta
tel. 0464
411001
39060
VOLANO
(TN) via
Trento 32
info@mirtadesimoni.it
www.mirtadesimoni.it
bon ton galerie beldentuin
tel. 0492-529904
f.peeters@chello.nl
www.galeriebonton.nl

|