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Località:
Calcata
Gallerie:
Il Granarone
e
“l’arte è
…”
Periodo:
1-17 aprile 2006
(sabato e domenica)
Orario:
15.00/19.00
Titolo:
L’Uovo
d’Artista (V
edizione)
Artisti:
Enrico
Abenavoli, Pasquale
Altieri, Minou
Amirsoleimani, Alfredo
Anzellini, Anna Maria
Ballarati, Luigi
Ballarin, Piergiorgio
Baroldi, Laura Bernard,
Giovanni Battista
Bianchi, Antonio
Bufalino, Domenico
Campisano, Anna Maria
Capece Minutolo, Mario
Carbone, Giovanni
Carpentieri, Giuseppe
Canali, Fabiola Cenci,
Lucia Cenni, Maria
Cristina Crespo, Michele
Crocco, Anna Del
Vecchio, Gerardo Di
Salvatore, Vittorio
Fava, Luigi Francini,
Lucilla Frangini
Ballerini, Angelo Gioia,
Mario Giuliani, Hafiza,
Barbara Hoehn, Marina
Joppolo, Maria Korporal,
Stefania Lubrani, Lughia,
Sergio Macchiali,
Stefania Maciocci,
Domenico Malarbì,
Venanzio Manciocchi,
Egidio Manganelli, Mirna
Manni, Fiorenzo Mascagna,
Francesca Mazzara,
Gabriele Mazzara, Monica
Melani, Gabriella
Meliani, Maria Rosaria
Minghigloni, Viola
Mirando, Alessandro
Monti, Luigi Nucifora,
Valentina Pallagrosi,
Massimo Palumbo,
Pasquale Pazzaglia,
Massimo Piergrossi,
Eliana Prosperi, Elvi
Ratti, Fernando Rea,
Bruno Regni, Franca
Rovigatti, Angela
Scappaticci, Piero
Sensi, Eugenia Serafini,
Elena Sevi, Franco
Squadrelli, Marco
Staffarono, Maurizio
Tiberti, Ivano Tomat,
Gemma Uyttendaele,
Marijcke Van der Maden,
Valter Vari, Riccardo
Wilczek.
Curatore:
Giuseppe Salerno
Organizzazione: Associazione
Culturale Il Granarone
Inaugurazione: sabato
1 aprile ore 17.00
L’Associazione
Culturale “Il
Granarone” presenta
dal 1 al 17 di Aprile
la V
edizione de “L’Uovo
d’Artista”, rassegna
che ogni anno si
realizza nel borgo di
Calcata in occasione
della Pasqua.
Settanta
saranno le opere
ospitate presso le
Gallerie Il
Granarone e “l’arte è …”, con apertura al pubblico il sabato e la
domenica dalle ore 15.00
alle 19.00
Dal
testo in catalogo di
Giuseppe Salerno:
“A
scandire il tempo che
scorre non sono più il
naturale lento
succedersi della luce e
del buio, del caldo e
del freddo, delle
stagioni che
accompagnano ed
assecondano il divenire
d'ogni cosa. Non più i
movimenti del pianeta,
né l'osservazione delle
stelle. Non sono più i
frutti della terra, lo
sgorgare delle acque
dalla sorgente, né il
passaggio degli uccelli
che migrano. Non è più
il battito del cuore,
all'unisono con le
armonie cosmiche.
Da tempo a scandire il
trascorrere delle ore è
il ticchettio degli
orologi, l'attesa della
domenica, la chiusura
estiva della fabbrica,
la processione del
venerdì santo, i fuochi
d'artificio di fine anno
e poi il festival di San
Remo, la dichiarazione
dei redditi, l'avvio
della nuova serie del
Grande Fratello, i
bambini che si fanno
alti insieme a tutto ciò
che l'umanità, esclusasi
dal rapporto con
l'ambiente naturale,
inventa per colmare i
propri vuoti
esistenziali.
La vita, non più
vissuta, è ridotta essa
stessa a oggetto di
consumo ed ogni
ricorrenza ed evento
collettivo diviene
l'occasione per avviare
riflessioni tutti
insieme, anche se
discordanti, ma tutti
insieme, pronti subito a
cambiare argomento
quando il tempo a
disposizione sarà
scaduto. Il pensare a
comando si muove oggi
all'interno di gabbie i
cui confini non sono più
quelli dello spazio
fisico, ma quelli,
sempre più costretti,
dello spazio temporale.
Anche L'Uovo d'Artista,
giunto alla sua V
edizione, torna
regolarmente come ogni
anno a sollecitare
riflessioni d'ogni sorta
sul senso della vita.
Una riflessione però,
quella degli artisti,
che non accetta
costrizioni temporali.
Una riflessione che si
manifesta con continuità
in un percorso che è la
vita vissuta nella
ricerca del mantenimento
di quella coscienza che
rende ciascuno di essi
un unicum consacrato
alla libertà.
Sono trascorsi tre anni
da quando, nel
commentare la seconda di
queste rassegne,
sottolineavo, di fronte
alla tragedia che si
iniziava allora a
consumare, il sostegno
unanimemente espresso,
attraverso le opere
presentate, ai milioni
di persone che, pur
nella loro diversità,
scendevano in piazza
tutti insieme, in ogni
angolo della terra, per
difendere la vita. Sono
trascorsi tre anni e
ancora le morti
continuano a sommarsi
mentre la guerra
preventiva, entrata nel
lessico comune e nella
testa di intere
popolazioni, è ormai un
concetto acquisito e
pronto all'uso ad ogni
evenienza.
Di fronte al potere
devastante dell'economia
priva di qualunque etica
e della comunicazione di
massa, monodirezionale
ed impositiva, la pace e
l'arte si confermano
"lente" come la
maturazione del pensiero
che sempre ne accompagna
la nascita. Una
comunicazione, quella
dell'arte, contagiosa ma
lenta perché rispettosa
dei tempi di maturazione
di chi con essa entra in
un contatto. Uno
scenario, quello di
questo terzo millennio,
dove nell'arte è riposta
la sola speranza, quella
che si fonda
sull'intelligenza, sulla
capacità di comprendere
individualmente e di
abbracciare la
complessità ed allo
stesso tempo la
piccolezza del
quotidiano per
ristabilire il giusto
contatto con quella
visione globale da tempo
dimenticata insieme allo
scorrere lento del
tempo.
Una quinta edizione,
quella de L'Uovo
d'Artista, dove l'arte
conferma, attraverso una
accresciuta
partecipazione, le sue
infinite facce. Settanta
lavori che, nella loro
diversità, ci parlano
del rapporto di ciascun
artista con se stesso,
dopo aver attraversato
il mondo. Settanta opere
intorno alla vita ed
alla morte, intessute di
riflessioni, di colori,
di sentire con le mani e
con l'anima,
testimoniano, nella loro
convivenza, l'unicità
dell'arte intesa come
momento di comunicazione
alta. Una coesistenza di
visioni individuali,
metafora "serena" di
questo nostro quotidiano
che ci appare ancora
incapace di rinunciare
al conflitto ed alla
contrapposizione
violenta.”
Via
di porta segreta 8,
01030 Calcata ( VT )
tel./fax. 0761-587855
www.ilgranarone.com
e-mail info@ilgranarone.com
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