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“NOI DIVERSI”

 

 

 

Località:                   Palermo

Galleria:                   Spazio BQuadro,

Indirizzo:                 Via XII gennaio 2

Periodo:                   dal 5 ottobre al 4 novembre 2007

Orario:                      10.00/13.00 – 16.00/19.30

Titolo:                      “NOI DIVERSI”

Artisti:                       Luigi Ballarin, Gerardo Di Salvatore, Lughia

Curatori:                   Federica Di Stefano Zichichi e Giuseppe Salerno

Organizzazione:    Galleria 196 di Roma (Via dei Coronari)

Patrocinio:               Provincia Regionale di Palermo

Inaugurazione:       venerdì 5 ottobre ore 19.00

 

 

Con il patrocinio della Provincia Regionale di Palermo, Venerdì 5 ottobre alle ore 19.00 presso lo Spazio BQuadro di Palermo si inaugura, a cura di Federica Di Stefano Zichichi e Giuseppe Salerno, “Noi Diversi”, esposizione di opere di Luigi Ballarin, Gerardo Di Salvatore e Lughia.

Incentrata sull’idea che nessun individuo è uguale ad un altro, “Noi Diversi” mette in mostra lavori il cui comune denominatore  è  la rappresentazione del proprio corpo.

I tre artisti affiancano da tempo alla loro produzione individuale la diffusione on line di copertine di “The Best in Art”, rivista inesistente attraverso la quale offrono al pubblico, con ironia, la propria immagine.

 

Dal testo in catalogo:

 

Se ogni essere umano è caratterizzato in modo inequivocabile da un DNA che lo rende unico ed immediatamente riconoscibile, l’artista da sempre manifesta questa individualità sottraendosi agli imperanti tentativi di omologazione ed asservimento. Rifuggendo così dai recinti predeterminati, dalle visioni dicotomiche e dalle costrizioni strumentali dell’organizzazione, l’arte da sempre si muove alla ricerca di spazi autonomi dove esibire l’infinita gamma dei grigi che contraddistinguono l’esistenza.  Da una parte la società con le sue esigenze classificatorie e funzionali, dall’altra il pensiero libero che afferma ogni volta il valore del diverso.

Gerardo Di Salvatore, Lughia e Luigi Ballarin assumono la propria fisicità come punto di partenza per percorsi autonomi che, nel confermare la diversità come regola, portano alla realizzazione di opere firmate con il proprio corpo.

 

“Cambio di pelle”

L’uomo è ciò di cui si nutre con la bocca, con gli occhi, con le orecchie, con il naso, ma anche con la testa e con il cuore. Non traspare alcuna differenza, dai lavori di Gerardo Di Salvatore, tra ciò che quotidianamente si subisce e ciò che si ama. Inevitabilmente le infinite realtà con le quali entriamo in contatto ci trasformano. Ed è il corpo dichiarato dello stesso artista, riprodotto in formato reale su grandi tele, a subire importanti trasformazioni. Metamorfosi che, fatti salvi i tratti del volto che firmano l’opera, vedono l’epidermide ricoprirsi di piume e cortecce in un tendere verso una natura ritrovata, oppure di materiali sintetici e componenti meccaniche in un lasciarsi andare ad un mondo sempre più artefatto. Prospettive talvolta di segno opposto, espressioni di quei tanti bivi di fronte ai quali l’umanità si interroga. Prospettive messe in scena senza alcun dramma dall’artista il quale, con freddo distacco, interviene “sulla propria pelle” con la sola coscienza dell’inevitabile incidenza.

 

“Tracce Antropozoiche”

Le diversità umane, infinitamente piccole se rapportate alle dimensioni dell’universo, sono oggetto dell’indagine di Lughia, artista della quale sono noti gli scenari desertici di sabbie e sassi, rappresentazioni dell’eterno divenire. Un passaggio effimero quello dell’uomo sulla terra, destinato, secondo l’artista, a non lasciare, al pari di un’ombra, alcuna traccia. Ed è sulle ombre generate dal proprio corpo che l’artista incentra la propria ricerca sino a produrre, al limite con l’astrazione simbolica, quelle che possiamo definire “tracce antropozoiche”, memorie dell’anima, le sole che hanno il potere, imprimendosi nel cuore e nella mente degli uomini, di sopravvivere al succedersi delle generazioni.

 

“Diversamente Uguali”

Condizionamenti ambientali e storia determinano comportamenti e regole che, nell’alimentare il senso di appartenenza, consolidano diversità collettive, puramente formali, capaci di relegare in secondo piano i caratteri comuni ad ogni essere umano, i soli che sanciscono la diversità vera, quella individuale. Questo è quanto traspare  negli ultimi lavori di Luigi Ballarin, artista la cui ricerca pittorica da sempre trae alimento dalla sconfinata passione per il mondo arabo. Opere di grande suggestione le sue, opere nelle quali, insieme alla  rappresentazione di architetture e di grandi folle contraddistinte da quelle vesti che agli occhi dei più fanno la differenza, trovano spazio, su retrostanti piani sfondati, le impronte corporee dell’autore stesso. Tracce lasciate dalla mano o dal piede, nel prendere il posto di una firma comunque posticcia, fanno emergere quell’identità individuale che, al di là di ogni appartenenza, ci rende tutti diversamente uguali.

Giuseppe Salerno

 

 

 

 

Contatti:

Giuseppe Salerno salernogiu@tiscali.it  3391700429

Federica Di Stefano Zichichi  info@galleria196.it  3385953004

 

www.luigiballarin.it

www.gerardodisalvatore.it

www.lughia.it

 

 

THE BEST IN ART

la rivista che non c’è

 

 

Metti insieme tre artisti dalla forte personalità i cui percorsi e le cui modalità espressive siano tra loro assolutamente distanti e gioca poi su un comune denominatore che funga da legante per una grande esposizione congiunta. Ecco “Noi Diversi”, la mostra che Luigi Ballarin, Gerardo di Salvatore e Lughia presentano presso lo Spazio Bquadro di Palermo dal 5 ottobre al 4 novembre. Luigi Ballarin affascinato dal mondo arabo ad esso dedica le sue attenzioni pittoriche. Gerardo di Salvatore opera con materiali di recupero e ingenti quantità di piccoli oggetti/paccottiglie del quotidiano. Lughia realizza effimere architetture di sabbia e rappresenta quell’eterno divenire dove la presenza umana è ridotta ad ombra.

Tre artisti profondamente diversi che presentano in questa occasione lavori il cui comune denominatore è nell’uso del proprio corpo. Una mostra, “Noi Diversi”, che giunge a Palermo dopo una prima esposizione presso il Caffè Letterario di Roma. Una mostra che ha avviato una collaborazione stretta da cui è scaturito un nuovo percorso comune ai tre artisti divenuti da tempo i protagonisti di una esperienza on line senza precedenti.  Ballarin, Di Salvatore e Lughia offrono ripetutamente la propria immagine attraverso le copertine di “The Best in Art”, un magazine “dichiaratamente” inesistente. Cover che via e-mail da un anno raggiungono con regolarità un vasto pubblico.   Un’operazione che punta il dito su quella cultura dell’apparenza di cui è intrisa la società nella quale viviamo. Una facciata dietro la quale regna la pressoché totale assenza di contenuti.

Così anche “The best in Art”, al pari di altre riviste, trasmette il vuoto che essa stessa contribuisce a determinare. Una metafora dunque di un mondo nel quale la sola immagine, non importa se reale o frutto di pura invenzione,  è sufficiente a generare letture capaci di dare consistenza al vuoto.

Un mix di denuncia e di autoironia origina così mensilmente immagini da copertina dove protagonisti sono sempre loro Gerardo di Salvatore, Luigi Ballarin e Lughia.

 

Giuseppe Salerno

 

 

 

 

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