Pittrice, Grafico, Incisore, Poetessa           

                                                               
 

Dal testo del critico d’arte Livio Garbuglia. Fisionomie di civiltà ancestrali. Una stilista raffinata sino all’edonismo omerico.


Contrariamente ad altri artisti nei quali l’affermazione del linguaggio personale prevale sino a creare lavori consenzienti all’esigenza della forma, Anna Salvati, che pure è stilista raffinata sino all’edonismo omerico delle forme, sente, piu’ che le apparenze, le segrete quanto sempre diverse modulazioni che le determinazioni interiori del colore riflettono sui corpi d’arte e le loro fisionomie di civiltà ancestrali ( Porta Kosmica olio su tela 80x80 ).

Nelle opere stilisticamente contentissime la Salvati osserva una concentrazione, che rivela intelligenza ritmica e sensitività, e con una pittura ricca e luminosa, ma anche con sottili tocchi e ineffabili assembramenti-colore ed ombre scorrevoli e lambenti, ferma un’attenzione interiore che s’apre con una esperta consapevolezza.
Le opere della pittrice sono costruite con incisivi piani che risultano da impianti destinati dal colore; le immagini sono attuate con la pennellata direzionale, animata da luci, con concessione descrittiva e naturalistica. La concentrazione luminosa, nel lavoro ottenuto, si solleva con impeto, sembra restituire moltiplicata la luce che riceve ( Campinfiore olio su tela, 80x80 ).

La Salvati addensa in una visione istantanea, raccolta nel punto piu’ emotivo, una rappresentazione la cui vicenda non si partecipa, ma emerge di lontano al suo momento culminante.
La pittura della Salvati fonda fasci di luce multipli, di composizioni articolate e gesticolate di una manovra cromatica continuamente insorgente ( Conflitto intolleranza, olio su tela, 70x100 ).