Pittrice, Grafico, Incisore, Poetessa           

                                          
 

Riflessione sui diritti della donna


Dal catalogo della manifestazione “Rintracciarti - diritti in cerca d’identità –“ Palazzo della Ragione 25 novembre 9 dicembre 2006 Mantova


Dover riflettere e parlare, ancora oggi, sui diritti della donna, come se non fosse lapalissiano che siamo tutti uguali di fronte a Dio e alla legge, è veramente triste per me. L’immagine della nostra società ultramoderna e tecnologica sembra non avere bisogno di questa considerazione. Invece ci troviamo sempre piu spesso a vedere ed ascoltare brutalità che pensavamo ormai relegate al tempo delle caverne.

Purtroppo la tecnologia ed il consumismo, che è cresciuto in modo esponenziale in questi anni, ha annichilito e soffocato la civiltà. Stiamo sprofondando nel degrado piu nero. I giovani vogliono tutto e subito, e come per le cose, anche la donna è un oggetto da prendere e consumare. E spesso si sente apostrofare e trattare la propria donna con ignoranza e maleducazione, quando poi non le viene detto apertamente qual è il suo ruolo: quello di un essere inferiore.
Questo modo di pensare ed esprimere si potrebbe sopportare da persone anziane ormai impossibili da recuperare, ma quando a parlare così sono i giovani mi chiedo allora in che epoca viviamo.
Come se ciò non bastasse mi è capitato di vedere e sentire madri difendere i propri figli a spada tratta denigrando ed insultando le ragazze. Perchè si sa: è sempre colpa della donna.

Eppure non sono anche loro donne? Come è possibile questo comportamento?

Possiamo fare leggi speciali ma se non educheremo da piccoli questi bambini al rispetto dell’essere umano e la donna a rispettarsi e a farsi rispettare sarà difficile che cambi qualcosa. Ci vuole educazione civica come materia nelle scuole altrimenti si continuerà a dissacrare tutto e tutti.

Si parla tanto di razzismo. Questo pensare e comportarsi né è la peggior specie.

Qualcosa è cambiato, sì per fortuna, ma non siamo ancora arrivati alla massa critica che automaticamente porta alla trasformazione globale.
Siamo noi donne che dobbiamo rispettarci rifiutando il silenzio e la paura ed imparare a farci rispettare con fermezza, amore e pazienza perché siamo forti e ce la possiamo fare senza problemi.

Anna Salvati