Pittrice, Grafico, Incisore, Poetessa           

                                          
 

Meditazione


COSA E’ LA MEDITAZIONE

“uno degli obiettivi della meditazione giornaliera è il mettere in grado il cervello e la mente di vibrare all’unisono con l’ Anima, la quale cerca, in “ meditazione profonda “, di comunicare col suo riflesso”.
( A. Bailey Trattato di Magia Bianca )


DIFFERENZA TRA PREGHIERA E MEDITAZIONE

Nella preghiera prevale il desiderio e la richiesta: la sorgente del desiderio è il cuore.
Quindi la preghiera è la richiesta di qualcosa che si vuole, che si desidera e si aspetta.
Spesso, se la fede è forte, si ottiene.

La meditazione è soprattutto un orientamento della mente e tutto ciò che si realizza diventa conoscenza definita.

Abbiamo detto che la preghiera ha due maggiori caratteristiche: il chiedere e l’attesa dove è implicito il desiderio che parte dal cuore.
Natura emotiva dell’uomo.
Quindi è l’approccio della via del cuore.

Ci sono quattro gradi di preghiera:
1 preghiera per ottenere aiuto e benefici materiali.
2 Preghiera per ottenere virtù e qualità morali.
3 Preghiera per gli altri. Intercessoria.
4 Preghiera per illuminazione e realizzazione del Divino.

Hanno tutti una radice nella natura del desiderio e solo il quarto aspira al punto dove finisce la preghiera ed inizia la meditazione.

La preghiera implica la natura emotiva e si basa sulla fede di Dio che può dare.

La preghiera, unita al disinteresse per se stesso e alla disciplina, produce il mistico.

Dio e il potere della preghiera provato dalla teoria dei campi unificati di A. Einstein

La teoria dei campi unificati di Einstein dimostra che le Sfere Dorate di Dio ( o Prana Vitale o Respiro di Dio ), di dimensione subatomica, sono la sostanza di base di tutto il Creato. Alla base di tutte le forme fisiche, della luce e dell’energia nella Creazione. Questo spiega perché Dio è dappertutto e perché noi siamo Dio.

Dio attraverso il Suo Amore Incondizionato invia il Suo Respiro fatto di Sfere Dorate attraverso “ Gallerie di Luce “ al nostro universo che ancora si espande, perché continuamente nutrito da questa Energia Vitale. Il nucleo centrale del nostro universo distribuisce quest’alito di Dio a tutte le galassie che, attraverso i propri Soli, arriva ai sistemi solari.

Tramite il nostro Sole queste Sfere Dorate escono alla superficie del sole e sono queste la fonte della vita sulla Terra. Senza questo continuo nutrimento non ci sarebbe né vita minerale, né vegetale, né animale, né umana.
Le piante assorbono e trasmutano questa energia in cibo per nutrire gli animali e l’essere umano. E’ questa energia che sostiene i nostri corpi. Ma, in teoria, noi potremmo nutrirci di energia e vivere tranquillamente.
E’ stato ampiamente dimostrato da Santi e Maestri ( S. Teresa, etc)

Quando si prega, o si medita, un’enorme quantità di Sfere Dorate viene richiamata nel nostro corpo e espande i nostri corpi energetici spirituali. All’ inizio questa espansione non è stabile ma con il tempo, e la disciplina, i nostri corpi diventeranno stabili e pieni di Sfere Dorate e si creerà così un’ Aureola Dorata e la persona diverrà “ Illuminata.“

La preghiera, la meditazione, l’amore e la gioia aggiungono Sfere Dorate ai campi energetici spirituali e alla nostra coscienza. Mentre tutti i sentimenti più forti quali la rabbia, l’ira, la gelosia, l’invidia, la paura dissolvono quantità enormi di questa energia divina in quanto rimangono all’interno dei campi energetici spirituali e consumano energia.

( tratto da scritti di Gary Smith)

La meditazione eleva il desiderio al regno mentale, passa dal mondo mistico a quello dell’intelletto, della ragione e della realizzazione finale.
La meditazione, unita al servizio e alla disciplina, produce il Conoscitore, cioè colui che sa per Induzione Divina, per Osmosi Divina, per Unione Divina.
L’ uomo illuminato può penetrare a volontà nel regno dell’ Anima.
E’ un processo ordinato mediante il quale l’uomo trova Dio.
La meditazione richiede controllo in ogni atto.

In meditazione la conoscenza spirituale si accresce dentro la mente che si espande, aumenta la comprensione fino a che diventa saggezza.
Diretta conoscenza di Dio che si acquisisce tramite la facoltà mentale così che siamo e manifestiamo la nostra Natura Divina.
La meditazione produce quindi UNIONE.

Il corpo fisico è sotto il diretto controllo dell’ Anima poiché la mente illuminata trasmette la conoscenza al cervello fisico. La natura emotiva è così purificata e riflette l’ Amore dell’ Anima così come la mente riflette i propositi divini.

A N I M A

C O R P O F I S I C O

M E N T E I L L U M I N A T A

C E R V E L L O F I S I C O

Scopo della scienza della meditazione è far si che l’uomo manifesti esternamente ciò che è la realtà interiore e si identifichi con essa e non solo con le caratteristiche inferiori.
Per mezzo della meditazione la mente è usata come osservazione dell’ Eterno e diviene strumento d’illuminazione, attraverso il quale l’ Anima, o Sé, trasmette conoscenza al cervello fisico.
La meditazione permette la disidentificazione con il nostro corpo, la nostra mente, i pensieri e le emozioni.

“Io non sono il corpo, Io non sono le emozioni, Io non sono i pensieri, Io non sono la mente. Io Sono Colui che è . Io Sono l’ Anima. Io Sono Immortale.”


L’ ANIMA SUPERIORE E L’ ANIMA INCARNATA

L’ Anima Superiore, per continuare a fare esperienze, e quindi, ad evolversi, estende una parte di sé verso i mondi inferiori
L’ Anima Incarnata è collegata all’ Anima Superiore tramite una corda spirituale. ( antakarana )

Se la persona vive una vita dissoluta, per tantissimo tempo, l’ Anima Incarnata si disconnette dall’ Anima Superiore e diviene un’ anima perduta.

Succede quando l’ Anima Incarnata si identifica troppo con il corpo fisico dimenticandosi la sua origine divina e soffre molto.

Ma se riprende coscienza e capisce di aver sbagliato, si pente veramente, prega e medita per diventare una persona migliore, può ricongiungersi con l’ Anima Superiore.
( Luca 15,7-32 ) Parabola del Figliol Prodigo.

Yoga vuol dire Unione.
Questa Unione è una scienza spirituale.

Il Divino estende una parte di Sé verso il basso manifestandosi in qualità di Anima Superiore.
L’ Anima Superiore, a sua volta, estende una parte di Sé verso il basso manifestandosi in Anima Incarnata.


ESSERE DIVINO PADRE

ANIMA SUPERIORE IO SONO

ANIMA INCARNATA SCINTILLA DIVINA

Quindi la Scintilla Divina è un tutt’ Uno con Dio e con il Tutto.
( Giovanni 14,6 “ Io Sono la Via, la Verità, la Vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di Me”.)


E’ molto importante prepararsi alla meditazione con:
1 un’igiene fisica – giusta alimentazione.
2 esercizio fisico – prima e dopo la meditazione.( pulisce e distribuisce).
3 Igiene emozionale -- giuste emozioni. Evitare paura, rabbia, invidia, egoismo, cattiveria, etc.
4 Igiene mentale -- giusti pensieri e azioni. Evitare pessimismo, condizionamenti e convinzioni negative. Attenzione a ciò che pensate di voi stessi e degli altri. ( Gesù disse: è importante ciò che entra nella bocca, ma più importante ciò che esce. ) Perché? Perché ciò che entra può sporcare il fisico e questo, con buon lavoro, si può pulire. Ma ciò che esce sporca l’ Anima e quella è più difficile da pulire.

Quindi purificando tutti il vostro corpo, le vostre emozioni, i vostri pensieri, innalzerete le vostre vibrazioni e sposterete la vostra coscienza ad un livello superiore.
Per purificare l’ Anima Incarnata ( un oggetto o un luogo ) si può recitare il mantra OM o AUM. E’ un mantra universale. Suono della Creazione. Nome di dio.

Attraverso la meditazione l’ Energia Divina scende attraverso la corda spirituale nel centro del chakra della corona e nel centro del cuore e s’irradia nell’aura disintegrando pensieri ed emozioni non buoni.
Questa pulizia continua porta al silenzio interiore e alla quiete.
Nella quiete è possibile scoprire la nostra vera natura.
E’ possibile raggiungere l’ unione con la nostra Anima Superiore.

Mentre recitate il mantra OM siate consapevoli dell ‘intervallo tra un OM e l’altro.

Quando meditate sul respiro siate consapevoli del respiro che entra e che esce, ma siate consapevoli dell’ intervallo tra un respiro e l’altro.

Quando meditate, consapevolmente, sui pensieri siate consapevoli dei pensieri che scorrono, ma siate consapevoli dell’ intervallo tra un pensiero e l’ altro.

Nell’ intervallo c’è la quiete.
Nella quiete c’è l’espansione della coscienza.
Nella quiete trovate il Divino.
Salmo 46,11 “ fermatevi e sappiate che Io Sono dio”.

La Presenza Divina non è solo dentro noi, ma pervade Tutto. E’ Omnipresente, è Omnipotente, è Omniscente.

Nel silenzio interiore potete prendere contatto con la vostra anima. La vostra anima vi parla. Se c’è confusione in voi come potete sentire cosa vi dice la vostra anima?

IL PROCESSO MEDITATIVO

Il processo meditativo si divide in 5 parti. Ognuna porta alla seguente.

1 Concentrazione: l’atto di concentrare la mente imparando a focalizzarla e quindi a farne uso.

2 Meditazione: il prolungato focalizzarsi dell’ attenzione e la ferma aderenza della mente al concetto voluto.

3 Contemplazione: attività dell’ Anima, distaccata dalla mente, tenuta in stato di quiescenza.

4 Illuminazione: il risultato dei tre processi precedenti. Trasmissione nella coscienza cerebrale della conoscenza acquisita.

5 Ispirazione: effetto dell’illuminazione, quale si manifesta nella vita di servizio.


La pratica di questi 5 stadi conduce all’ unione con l’anima e alla conoscenza diretta della divinità.


CONCENTRAZIONE

Indica l’atto di raccogliere i pensieri e le idee vaganti, e di tenere la mente focalizzata in maniera stabile sull’oggetto dell’attenzione, senza che si divaghi o si distragga.
Quindi eliminare tutto ciò che è estraneo o non attinente all’argomento scelto.

C’è da fare, allora, una distinzione tra:

1 Il Pensatore, il vero Sé, o l’Anima
2 La Mente, (lo strumento che usa il Pensatore)
3 Il processo del pensiero, o l’opera del Pensatore che imprime nella Mente, quando è in equilibrio, ciò che pensa.
4 Il cervello, impressionato dalla Mente, diventa agente del Pensatore e trasmette impressioni e informazioni.

La concentrazione è, dunque, la capacità di focalizzare la coscienza su un soggetto e tenervela a volontà: è il metodo della percezione accurata e della corretta visualizzazione. Sinonimo della concentrazione è l’attenzione, quando è rivolta ad un solo punto.

Qual è il modo più facile per imparare a concentrarci?

“Concentratevi su tutto ciò che fate ogni giorno, e tutto il giorno. La concentrazione si svilupperà rapidamente se coltiviamo l’abitudine dell’accuratezza in ogni atto della vita quotidiana. Un parlare appropriato richiede attenzione a ciò che si dice , si legge o si ode, e ciò comporta concentrazione, e ne provoca lo sviluppo.”

La vera meditazione è un atteggiamento mentale e deriva da un’attitudine di concentrazione.

Lo scopo dei nostri sforzi è di educare la mente a servirci, anziché a dominarci, e di coltivare la facoltà di concentrazione, se vogliamo dedicarci a un lavoro meditativo vero e proprio.

Il segreto del successo nella concentrazione è : fate attenzione.Meditazione


La pratica deve essere regolare, quotidiana. Solo questo permetterà di superare, per gradi, la difficoltà del controllo mentale e produrrà effetti considerevoli su:

1 Riorganizzazione della mente

2 Coscienza nel veicolo mentale, anziché in quello emotivo.

3 Ritiro dell’attenzione dalle percezioni sensorie e capacità di accentrarsi sul cervello. La maggioranza degli uomini, come gli animali, usa invece il plesso solare.

4 Sviluppo della facoltà di concentrazione istantanea, importante preliminare alla meditazione.

5 Capacità di fissare l’attenzione irremovibile su qualsiasi pensiero-seme prescelto.


MEDITAZIONE

Per Patanjali la concentrazione è tenere ferma la coscienza in una zona determinata, e la meditazione come una lunga sosta in essa.

La meditazione è quindi concentrazione prolungata.

Con la pratica della concentrazione si consegue un grado di padronanza sufficiente ad evitare la necessità di richiamare continuamente il pensiero.

La concentrazione prolungata offre alla mente la possibilità di non distogliere mai la mente dall’oggetto prescelto. Essa rimane ferma, attiva e focalizzata per tutto il periodo della meditazione. Chi medita dovrebbe sempre essere consapevole che sta usando la mente.

Di solito in meditazione questa coscienza di usare la mente si perde.

Il pensiero-seme si sceglie per uno scopo ben preciso: o per gli effetti su colui che medita, o per servizio su altre persone, in relazione ad attività spirituali o per favorire la ricerca della saggezza.

Se il procedimento ha buon esito non ci sarà nessuna reazione: né di piacere, né di dispiacere.

Le reazioni emotive sono trascese e la mente è libera di funzionare regolarmente.
Ne risulterà chiarezza mentale. In tale stato di coscienza il desiderio è trasceso, come poi, in contemplazione sarà trasceso il pensiero.
Quando la mente è resa inattiva per inibizione o ripetizione persistente, non può essere trascesa nella contemplazione, né usata in meditazione.
La pratica del vuoto mentale non è utile, a volte può essere pericolosa.

La meditazione è frutto di esperienza e pratica continua.
E’ il raggiungimento istantaneo di un atteggiamento mentale, ottenuto da lunga pratica.


LO STRUMENTO MATERIALE CHE ADOPERIAMO E’ IL CERVELLO FISICO

Ciò che realmente occorre è di pervenire al controllo della mente e dei processi cerebrali, in modo che il cervello divenga un ricevitore sensitivo dei pensieri e dei desideri che l’ Anima, o Sé Superiore, trasmette attraverso la Mente.

Noi già usiamo i cinque sensi come mezzi percettivi che continuamente inviano informazioni al cervello ed aprono all’uomo cinque vasti campi di conoscenza e vibrazioni.

La mente è il nostro sesto senso.

Valendosi della mente come strumento diretto, l’ Anima può manovrare gli impulsi o le correnti di pensiero, in modo da produrre i risultati voluti.

La meditazione con seme ha quattro stadi:

1 Meditazione sulla natura di una forma particolare.
2 Meditazione sulla qualità di una forma particolare.
3 Meditazione sullo scopo di una forma particolare.
4 Meditazione sulla vita che anima una forma particolare.


EFFETTI DELLA MEDITAZIONE

I primi risultati sono, a volte, sorprendenti. Molti scoprono in se stessi capacità nascoste mai adoperate; sviluppano consapevolezza, nel mondo fenomenico, che ha del miracoloso; notano la differenza tra la realtà della mente e imparano a sapersene servire; distinguono tra il Conoscitore e lo strumento di conoscenza.
I sogni di beatitudine e di pace scompaiono e, per il momento, sperimentano una sorta di aridità, mancanza, vuoto che spesso appaiono penosi.

Questo perché il centro dell’attenzione non sta più nelle cose dei sensi, per quanto belle.

E’ un momento di transizione, che occorre accettare fino a che la nuova coscienza, o dimensione, non cominci ad esprimersi completamente.
Per questo bisogna perseverare.

Uno dei primi effetti della meditazione è, di solito, un aumento di efficienza nella vita giornaliera, in casa, in ufficio o in qualsiasi altro posto in cui si svolga l’ attività umana.
La vita sarà arricchita, la produttività e il potere saranno maggiori e l’influenza più vasta.
Quindi, anche se solo da un punto di vista terreno, sarà utile meditare.

C’è chi ha necessità di ritirarsi in solitudine per evocare l’Anima.
Ma il luogo dove ritrarsi, l’uomo lo trova in se stesso; il luogo del silenzio ove si ha il contatto con la vita dell’ Anima è quel punto entro la testa in cui s’incontrano anima e corpo, quella regione ove la luce dell’ Anima e la vita del corpo si fondono e s’uniscono.

Quando la persona medita avvengono molte cose.
In senso psichico, la mente è controllata e cade sotto il dominio dell’ Anima, anche se non vengono precluse le facoltà ordinarie. Anzi la mente è più acuta che mai. E’ possibile pensare con chiarezza.
La mente diviene un fattore di coesione e di unione.
La natura emotiva, a sua volta, è governata dalla mente, viene acquietata e placata, e non è più di ostacolo al flusso di conoscenza spirituale al cervello.

Ipotesi della meditazione

Primo.
Il centro di energia, per il cui tramite l’ Anima agisce, è nel cervello superiore. ( zona della ghiandola pineale dimora dell’ Anima anche secondo gli orientali – facoltà superiori ).
Durante la meditazione, se questa è effettiva, l’energia animica fluisce nel cervello, e produce risultati definiti sul sistema nervoso. Se , invece, la mente non è controllata , la natura emotiva prende il sopravvento ( come nel mistico ).

Secondo.
Nella regione del corpo pituitario è la sede delle facoltà inferiori quando l’essere umano è più elevato. Là sono coordinate e sintetizzate.

Terzo.
Quando la personalità ( gli stati fisici, emotivi e mentali ) è d’ordine elevato, il corpo pituitario funziona efficientemente e la vibrazione energetica diventa assai potente e si accresce sempre più.
Quando non è di ordine elevato il centro di energia è nelle vicinanze del plesso solare e l’uomo è di natura animale.

Quarto.
Il centro della ghiandola pineale, ed il cervello superiore, sono posti in azione con l’apprendere e focalizzare nella testa l’attenzione cosciente.
L’aspirante deve avere la giusta astrazione della coscienza, che è diretta all’esterno, verso il mondo fenomenico, e egli deve apprendere a focalizzarla in quella parte della testa da cui, coscientemente, può distribuire l’energia dell’ Anima e i suoi messaggi.
Le percezioni sensoriali entrano in stato di quiete. I cinque sensi sono dominati dal sesto, la mente, e tutta la coscienza e la facoltà percettiva viene sintetizzata nella testa, volta all’interno e verso l’alto.

Quinto.
I cinque sensi vengono sintetizzati dal sesto, la mente.
La triplice personalità viene posta in diretta comunicazione con l’ Anima.

Sesto.
La personalità intellettuale di ordine elevato comincia a vibrare all’unisono con il centro superiore nei pressi della ghiandola pineale.
Si origina un campo magnetico tra l’ Anima e la personalità. Allora la Luce irrompe ed appare la luce sulla testa. Ecco l’uomo illuminato.
Ora continuando a praticare l’uomo può contemplare.


COME MEDITARE

All’inizio quindici minuti bastano e per alcuni mesi bisognerebbe imparare e prendere l’abitudine di meditare regolarmente.
La scusa non ho tempo è sciocca e non veritiera, denota solo mancanza d’interesse.

Sarebbe meglio, ed opportuno, meditare la mattina presto. E’ il momento più adatto perché la mente ancora non è in stato di vibrazione violenta. E’ in calma relativa e la si può sintonizzare più rapidamente con gli stati superiori di coscienza e il rumore fisico ed energetico intorno a noi è quasi inesistente.

Inoltre se cominciamo la giornata concentrando l’attenzione sulle cose dello Spirito e dell’ Anima, vivremo quel giorno in modo diverso.
Quando diverrà un’abitudine noteremo un mutamento nelle nostre reazioni ai fatti e penseremo come l’ Anima pensa.
“ Come un uomo pensa, tale egli è”.

Cercheremo un luogo tranquillo e indisturbato. Cioè libero da intrusioni e interruzioni da parte di altri.

Importante, da parte dell’aspirante è : IL SILENZIO.
Spesso parliamo troppo. Non dobbiamo discuterne con gli altri.
Il modo in cui utilizziamo quei quindici minuti ogni mattino riguarda solo noi, e non c’è alcun bisogno di parlarne in famiglia, o di pretendere che gli altri se ne stiano tranquilli perché noi vogliamo meditare. Ciò provocherebbe inevitabilmente una reazione negativa; il marito o la moglie è contrario e pone ostacoli, i figli non si preoccupano di disturbare il padre o la madre, gli amici criticano.
Se proprio vogliamo farlo troviamo il tempo e il luogo più adatto a noi. Quindi organizzazione e silenzio.

La posizione è quella più comoda per noi, la più naturale. E’ molto bello e suggestivo meditare all’orientale. Ma ci distoglie dal vero atto che è quello della meditazione.
Scegliamo la posizione che meglio ci fa dimenticare il corpo fisico. Per gli occidentali è probabilmente è lo stare seduti.

E’ indispensabile tenere la spina dorsale eretta, stare rilassati, ma non abbandonati, di modo che il nostro corpo non abbia nessuna parte in tensione.
Il mento leggermente reclinato per non irrigidire il collo.
La meditazione è un atto interiore, e può essere eseguita con successo solo se il corpo è rilassato, in posizione corretta, e quindi dimenticato.

E’ bene abbandonare le mani nel grembo, e i piedi dovrebbero essere incrociati.
Durante la meditazione si ha un contemporaneo afflusso di energia negativa e positiva è quindi opportuno chiudere il circuito.

Seduti in una posizione comoda, e rilassata, rivolgiamo l’attenzione al respiro, per accertarci che sia tranquillo, regolare e ritmico, allontaneremo poi del tutto i pensieri dal corpo, e inizieremo a concentrarci.

Pochi minuti di concentrazione o di meditazione eseguiti con regolarità ogni giorno, porteranno assai più lontano che non ore eseguite tre o quattro volte al mese.

Importante è l’esercizio fisico prima e dopo la meditazione. Prima per pulire i meridiani, i chakra e tutto il corpo eterico. Dopo per distribuire l’ energia in eccesso per evitare congestioni e problemi.


PERICOLI DELLA MEDITAZIONE

Bisogna essere consapevoli che la meditazione può essere pericolosa e condurre a gravi difficoltà se chi entra nella Via della Conoscenza è privo dell’ adatta comprensione di ciò che fa e del fine a cui tende.

Ma può essere la “ Via della Salvezza” e guidare fuori da ogni difficoltà: è costruttiva e liberatrice, conduce dalle tenebre alla luce, dalla morte all’immortalità.

Bisogna imparare a distinguere fra i vari campi di consapevolezza che possono schiudersi dinanzi a noi e riconoscere la natura di ciò che si vede e sente.
Può succedere che la fantasia ci faccia vedere ciò che desideriamo vedere e udire magnifiche parole di riconoscimento. Oppure qualche entità ci suggerisce importanti attività da svolgere; un messaggio da diffondere a tutto il mondo,etc. ( scritti ispirati o altro )

Se la mente che discrimina non sta in guardia, o se nutriamo aspirazione segrete di eccellere in senso spirituale, o soffriamo di un complesso d’inferiorità, rischiamo di illuderci con ciò che vediamo e sentiamo.

Nessun vero aspirante, nell’impresa di comandare se stesso, vorrà cedere le redini e sottomettersi al controllo di una qualsiasi entità, incarnata o disincarnata; né vorrà affidarsi ciecamente alla prima forza che gli si presenti.

Nei tipi mentali possono insorgere mal di capo, insonnia, senso di tensione, o fastidiose vibrazioni alla sommità del capo o fra gli occhi. Ridurre un pochino i minuti di meditazione fino a quando le cellule cerebrali non si siano abituate allo stimolo maggiore.

Nei tipi emotivi ci saranno disturbi nella regione del plesso solare: irritazione, ansietà, agitazione, nausea o facilità alle lacrime.
Come sopra.

E’ importante che gli studenti affianchino alla pratica letture e studio dei testi per equilibrare e capire. Prendere consapevolezza e preparare la mente a uno sviluppo armonico.

Dagli scritti di Alice A. Bailey