Poiché nulla è
piu’ importante
di tutto il
resto,
un guerriero
decide le
proprie azioni,
e le compie come
se per lui
avessero
importanza.
La follia
controllata lo
spinge a dire
che ciò che fa
importa, ed a
agire
come se così
fosse,
pur sapendo che
così non è.
Per questo,
dopo aver agito,
si ritira in
pace,
e che le sue
azioni siano
buone o cattive,
piu’ o meno
efficaci,
non è cosa che
lo riguardi.
Lo spirito del
guerriero
non tende
all’indulgenza o
alla lamentela,
non tende alla
vittoria né alla
sconfitta.
Tende unicamente
alla lotta,
e ogni lotta è
la sua ultima
battaglia sulla
terra.
Ecco perché i
risultati
sono di scarsa
importanza per
lui.
Nella sua ultima
battaglia sulla
terra,
un guerriero
lascia che il
suo spirito
fluisca libero
e chiaro.
E mentre
combatte,
consapevole
dell’impeccabilità
della sua
volontà,
un guerriero
ride e ride.
Da “ Una realtà
separata” di
Carlos Castaneda |