La prima volta
che la morte
passò per la mia
vita,
mi caddero per
terra
la corona
dell’impero, lo
scettro
dell’orgoglio,
il castello
della vanità.
E fui rimanendo
piu’ leggero
dall’enorme peso
della vita.
La seconda volta
che la lama
della Morte
passò per la mia
vita,
mi tagliò le
braccia
ed ogni
attaccamento mi
fuggì tra le
dita.
E fui rimanendo
piu’ libero
dall’enorme peso
di esistere.
La terza volta
che la lama
della morte
passò per la mia
vita
mi tagliò le
gambe
e imparai a
camminare coi
propri passi.
E fui rimanendo
piu’ libero
dall’eterno peso
di esistere.
La quarta volta
che la lama
della Morte
passò per la mia
vita
mi stracciò
l’orizzonte del
cuore
e tutte le
stelle del
futuro
mi cadettero ai
piedi.
E fui rimanendo
piu’ sciolto
dal pesante
fardo di essere.
L’ennesima volta
che la Morte
passò per la mia
vita,
già stavo potato
di quasi tutti
gli eccessi
dell’ego.
Separato lo
spesso dal
sottile,
ridotto a
essenza
dell’essere.
E fui rimanendo
piu’ leggero
dall’aereo peso
della vita.
L’ultima volta
che la morte
passò per la mia
vita,
mi tagliò il
collo e la
speranza.
La mia testa
rotolò pei campi
di tutta
memoria.
Stavo libero da
ogni eccesso di
materia
ed iniziai a
vivere.
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